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“Sorelle Materassi”, In scena lunedì 7 gennaio 2019 alle ore 21.00
Teatro Ariston di Gaeta
“Sorelle Materassi”, In scena lunedì 7 gennaio 2019 alle ore 21.00 Teatro Ariston di Gaeta
Al Teatro Ariston di Gaeta Il nuovo anno si aprirà con un classico applaudissimo in tutti i più importanti teatri italiani, “Sorelle Materassi”, adattamento firmato da Ugo Chiti del capolavoro di Aldo Palazzeschi. A interpretarlo, per la regia di Geppy Gleijeses, Milena Vukotic, Lucia Poli e Marilù Prati, signore del teatro italiano e protagoniste questa commedia al femminile nelle vesti delle sorelle Materassi, abili ricamatrici nella Firenze dei primi del ‘900, la cui vita semplice e riservata sarà sconvolta dall’imprevisto arrivo del nipote Remo. In scena lunedì 7 gennaio 2019 alle ore 21.00
Sorelle Materassi Gitiesse Artisti Riuniti
in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi LUCIA POLI MILENA VUKOTIC con MARILÙ PRATI libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi
regia GEPPY GLEIJESES
libero adattamento di Ugo Chiti
dal romanzo di Aldo Palazzeschi con Gabriele Anagni Sandra Garuglieri Gian Luca Mandarini Roberta Lucca scene Roberto Crea costumi Ilaria Salgarella Clara Gonzalez Liz Ccahua coordinate da Andrea Viotti (Accademia Costume&Moda, Roma - 1964) luci Gigi Ascione musiche Mario Incudine
Il capolavoro di Aldo Palazzeschi che, in questa versione teatrale, si presenta al pubblico come una delle più belle “novità italiane” degli ultimi anni.
La vicenda è quella di tre sorelle, Teresa e Carolina, abili ricamatrici di biancheria per l’aristocrazia fiorentina e Giselda, ripudiata dal marito. Ad invecchiare con loro, la fedele domestica Niobe, dal popolaresco ottimismo.
Tutto sembra scorrere in un’esistenza monotona e priva di sussulti fin quando Remo, il giovane figlio di una quarta sorella defunta, irrompe nella loro vita. Bello e pieno di vita, il nipote capisce subito di essere l’oggetto di una predilezione venata di inconsapevole sensualità e approfitta della situazione ottenendo immediata soddisfazione a tutti i suoi desideri. Il sereno benessere della vita familiare comincia ad incrinarsi: le pretese incessanti di Remo costringono le zie a spendere più di quanto guadagnino e a vendere la casa e i terreni ereditati dal padre.
Un finale che non sfocia nel dramma apparentemente inevitabile. L’autore, giocoso e nichilista allo stesso tempo, conclude la vicenda con un gioco delizioso e sottilmente crudele, dove Teresa e Carolina accettano di lavorare per la piccola borghesia di Coverciano, mentre rovistano tra le foto dell’atletico nipote in costume semiadamitico.
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