Stendardo Battaglia di Lepanto
Lo storico palazzo De Vio, appartenuto al Cardinale Tommaso De Vio, nato a Gaeta il 20 febbraio 1469, ha subito nel corso dei secoli varie e complesse trasformazioni, che ne hanno profondamente modificato l'aspetto originario.
La prima idea di un
Museo Diocesano risale al 1903, in occasione della posa della prima pietra per la costruzione della nuova facciata della Cattedrale, dedicata all'Assunta e a S. Erasmo. Questa idea tendeva a raccogliere reperti dell'età classica e del periodo medievale salvati sia nell'area urbana che nel vicino territorio.
Negli anni successivi fu iniziata un'altra raccolta, che comprendeva anche dipinti, nella navata superstite del duomo duecentesco. I reperti depositati rappresentavano un consistente nucleo per l'inizio di una vera e propria pinacoteca e di un piccolo museo archeologico. Si trattava delle opere pittoriche di edifici religiosi danneggiati nell'ultima guerra, di chiese distrutte o non più officiate.
Negli anni Cinquanta dello scorso secolo il progetto andò a conclusione con il
Museo Diocesano, inaugurato sul pronao della Cattedrale il 4 novembre 1956. Dal 1998 sono iniziati i lavori di recupero e di ristrutturazione del palazzo De Vio per adibirlo a
Museo Diocesano e della religiosità del Parco dei monti Aurunci.
Il nuovo museo raccoglie i dipinti presenti nell'altro nonché molteplici altre opere provenienti da chiese di Gaeta e della Diocesi.
La pinacoteca raccoglie dipinti su tela e su tavola dal secolo XIII al primo decennio della seconda metà dell'Ottocento.Le opere, quasi tutte di soggetti religiosi, provengono dal
Museo Diocesano del 1956, dalla Cattedrale e da altre chiese chiuse al culto.Nella pinacoteca sono esposte molte opere di cui sono noti gli artisti e, pertanto, rappresenta un giacimento di particolare valore, che permette un'attenta lettura dei corrispondenti periodi delle correnti artistiche in Campania. A questa considerazione è da aggiungere che la pinacoteca è il più consistente nucleo di opere d'arte nel Lazio meridionale, già territorio campano fino al 1927. Delle opere in mostra il numero maggiore è rappresentato da quelle di
Giovanni da Gaeta, artista che ha operato nella seconda metà del sec. XV. Sempre ricordando pittori di origine gaetana l'accento viene posto sui nomi di
Scipione Pulzone e
Sebastiano Conca. Le sale del museo sono, ancora, arricchite dai dipinti di
Riccardo Quartararo, Teodoro d'Errico Fiammingo, Girolamo Imparato, Quentin Metsis, Luis de Morales, Fabrizio Santafede, Andrea Vaccaro, Giacinto Brandi, Luca Giordano, Francesco Solimena e Pompeo Batoni. E' esposto, anche, lo
Stendardo di Lepanto quadro (olio su tela) del pittore Girolamo Siciolante, che raffigura su i due lati, il Crocefisso tra i Santi Pietro e Paolo. Sventolò sulla nave ammiraglia della flotta pontificia, comandata da Don Giovanni d'Austria. La battaglia nelle acque di Lepanto portò alla sconfitta delle navi ottomane il 7 ottobre 1571. Il 4 novembre dello stesso anno fu lasciato dal figlio naturale di Carlo V, Don Giovanni d'Austria, nel Duomo di Gaeta.
In una sala particolare sono esposti due croci bizantine; l'ostensorio ed il calice di Pio IX a Gaeta negli anni 1848/49. Nelle sale della pinacoteca sono disposti tre Exultet (sec. XI-XII); tre Corali (1569/70), opera di Vincenzo Pontano da Fondi.
Piazza Cardinale Tommaso de Vio, 7 – Gaeta
Orario al pubblico soggetto a variazione stagionale
Info
Reception Museo: tel.: 0771 4530233
Direzione Museo: tel.: 0771 4530234
BIGLIETTO UNICO INTEGRATO
CALL CENTER: 0771/286217
Per gruppi scolastici o di turisti che intendono effettuare visite culturali
in giorni o orari diversi da quelli sopraindicati,
è possibile prendere accordi ai seguenti recapiti:
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