Iniziamo con qualche notizia di individuazione storico-geografica: Porto Salvo, ovvero
Borgo di Gaeta, è un importante quartiere della cittadina di Gaeta. Il Borgo si è sviluppato nelle adiacenze del castello di Gaeta durante il corso dei secoli, come luogo di abitazione e lavoro della popolazione, attiva nel lavoro della terra e sul mare. Il
Borgo di Gaeta, separandosi dalla zona di Sant'Erasmo, nel 1897, diventò comune autonomo, e prese il nome di Comune di Elena in onore dell’allora principessa Elena, futura regina d'Italia. Nel 1927, dopo una divisione di trent'anni, i Comuni di Gaeta e di Elena vennero uniti nuovamente sotto il nome Gaeta.
Inoltriamoci ora, partendo dalla Piazza del Comune con il suo Campanile e la cosidetta vicina Piazza Roma, nel cuore del Borgo incamminandoci per il tipico "budello": Via Indipendenza. Ci si trova subito in un'altra dimensione...
Vicoli e vicoletti, finestrelle e balconcini, archi e portoncini, negozietti e bancarelle di prodotti direttamente coltivati o confezionati dai contadini del posto... passo dopo passo è un esaltare continuo di tutti i sensi...
Percorrendo circa 500 metri, sulla destra, troverete la Chiesa S. Giacomo che sorse appunto nel borgo dei pescatori e si sviluppò tra il 1571 e 1605. Agli inizi del XVIII sec. assunze la conformazione di chiesa tardobarocca (navata unica coperta da volta a botte, cappelle laterali poco sporgenti ed abside rettangolare più bassa e di sezione minore rispetto alla navata); subì danni nell'assedio del 1734 e nel 1810 vennero portati alla luce elementi artistici risalenti al 1705 provenienti da S. Caterina. Fu parzialmente danneggiata nel 1944 e fu poi ristrutturata nel 1964. La nuova facciata e il presbiterio sono in cemento armato, il pavimento in marmo e cotto. Questa chiesa comunque possiede un notevole patrimonio artistico (opere di verie epoche). Sono tuttora sulle pareti laterali del presbiterio
Adorazione dei Magi e
Adorazione dei Pastori di Nicola Malinconico; ma queste preziose tele necessitano di restauri.
Continuando per circa 200 metri e salendo un'ampia scalinata sulla sinistra, potrete visitare la Chiesa degli Scalzi o di SS. Cosma e Damiano. La struttura attuale è frutto della ricostruzione post-bellica avvenuta negli anni '50. Ridotta a due campate (l'originale era a tre) il suo interno è privo di ogni valore artistico poiché i pregevoli altari marmorei del Seicento sono stati trasferiti e messi in deposito negli annessi della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo che tuttora funge da sede dell'antica parrocchia dei SS. Cosma e Damiano. Sul fianco destro della facciata si innesta un campaniletto ottocentesco. Nel suo interno, nudo e austero, vi è una pregevole fonte battesimale in pietra voluto del 1591.
Procedendo per altri 200 metri, sulla destra, la Chiesa S. Cosma Vecchio di cui le prime notizie attendibili si hanno da una pergamena del 997. La distruzione della chiesa, forse nell’884, fa risalire la sua edificazione a molti anni addietro, almeno intorno all’800: affreschi di notevole interesse, purtroppo perduti, ricoprirono le povere pareti della piccola chiesa. Ebbe sei altari, oltre quello maggiore col titolo dei Ss. Cosma e Damiano. Dopo i bombardamenti della II guerra mondiale, della chiesa non era rimasto che l’altare maggiore con la nicchia dei Santi Cosma e Damiano; il vescovo decise che la parrocchia venisse momentaneamente trasferita presso la vicina chiesa di Maria SS. di Porto Salvo (l’attuale parrocchia).
Poco prima della Chiesa, circa 100 metri, potrete raggiungere, attraverso la cosidetta "Scesa" (attuale Via delle Bigne), il caratteristico e rinomato "Mercato del Pesce". I pescatori escono in mare al mattino e ritornano in tempo per il mercato del pesce alle 16, in modo che i clienti possono scegliere tra una selezione sorprendente di pesci e frutti di mare freschi, in tempo per la cena...